Dare una forma concreta all’idea della Grande Cosenza non può più prescindere da un’approfondita analisi, sia sul passato e sia sulle concrete politiche che oggi possano sostenere e dare corpo ed anima a questa prospettiva. Nasce da ciò il libro “La Grande Cosenza”, primo volume della collana “la città dei cittadini”, diretta da Francesco Pellegrini, edita dalla Fondazione “Attilio e Elena Giuliani Onlus” e rientrante nelle attività del Progetto Villa Rendano.
Sulle tematiche deI libro (di Fabio Melia e Mauro F. Minervino, con un saggio di Francesco Forte), pubblicato nelle scorse settimane, si discuterà a Cosenza il 21 maggio, alle 17:00, nel Salone della Provincia, in piazza XV Marzo. L’incontro vuole essere un’occasione fondamentale per sviluppare un dibattito che coinvolga le varie anime politiche e sociali dell’area urbana.
Parteciperanno alla tavola rotonda i Sindaci di Cosenza, Mario Occhiuto; Rende, Marcello Manna; Castrolibero, Giovanni Greco; il Rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci; modererà l’incontro il Direttore della collana “la città dei cittadini”, Francesco Pellegrini.
Si può – questa l’idea di fondo – andare oltre il concetto di una realtà ibrida, una sorta di ambiguità che è al tempo stesso fisica e concettuale, per approdare finalmente, dopo decenni di dibattiti e discussioni, ad una prospettiva che possa per prima vedere Cosenza, Rende e Castrolibero insieme sulla strada dell’unificazione o almeno della sola integrazione? La tavola rotonda del 21 maggio intende porsi all’interno dell’attualità di questo dibattito, di quello che si definisce un principio di realtà visto che i cittadini sperimentano ogni giorno, nella loro quotidianità, di sentirsi sempre a casa loro passando da un Comune all’altro.
È di tutta evidenza che l’iniziativa del 21 maggio intenderà coinvolgere anche altre realtà urbane gravitanti sul capoluogo per favorire la riflessione e la conoscenza da parte dei cittadini su temi che appaiono vitali e ineludibili sia nel governo del territorio, sia nella gestione dei servizi comuni (a cominciare dai trasporti), sia nello sviluppo delle attività culturali già oggi molto vitali ma che indubbiamente non possono che avvantaggiarsi da una concreta nascita della grande Cosenza.